Relazione

di Cinzia Doria

Circa due anni fa ho intrapreso il mio percorso all’interno della UILDM sezione di Chioggia. La presidente mi ha chiesto di poter usufruire della mia competenza professionale offrendo all’utenza uno spazio di ascolto psicologico creando un gruppo di mutuo aiuto.

Questa fase sperimentale ha permesso a molte persone di aprirsi ed abbattere quelle difese personali che li ha portati a prendere sempre maggiore consapevolezza dei propri bisogni personali, relazionali e psicologici. Con molti partecipanti si è creata un’alleanza terapeutica essenziale per il mio lavoro e che ha dato la possibilità di instaurare un rapporto di empatia, fiducia, rispetto ed accoglienza reciproco che va al di là dei momenti di sostegno psicologico.

Una di queste persone è Valentina Boscolo che fa parte del Gruppo di Donne della UILDM la quale mi ha proposto per la coordinazione del seminario nazionale organizzato dal Gruppo.

Rimasi colpita e stupita quando Valentina mi chiamò per dirmi che voleva propormi come psicologa coordinatrice del seminario. Accettai subito con entusiasmo la proposta che presto venne accolta positivamente anche dalle altre membri del gruppo.

Durante tutto il periodo di lavoro ho potuto cogliere un positivo clima di collaborazione, seppur via e-mail o telefono che a mio avviso, ha permesso la buona riuscita del seminario.

Il tema di discussione «I volti femminile quando incontrano l’hanciapMadri, sorelle, fidanzate, mogli, amiche e assistenti, i volti femminili quando incontrano l’handicap: come vivono questa situazione le donne che interagiscono in vari ruoli con la disabilità e quando le donne disabili sono anche queste figure» è stato snocciolato in alcune delle parti di maggior interesse di discussione quali la genitorialità nella disabilità: rapporto madre-figlia/o, i ruoli delle sorelle/fratelli, il caregiver familiare, la relazione d’aiuto, le dinamiche nella relazione con l’assistente personale, sessualità, amore e disabilità al femminile.

Questi temi hanno richiamato l’interesse dei partecipanti i quali hanno integrato la parte teorica presentata con le loro esperienze e i loro punti di vista nel ruolo di donne, madri, sorelle, assistenti di persone con disabilità. Positiva è stata la partecipazione di alcuni uomini i quali hanno, a loro volta, condiviso con il gruppo la loro esperienza nel relazionarsi al mondo femminile disabile o nel vivere in prima persona la disabilità.

Il dibattito sorto è stato stimolante ed arricchente evidenziato dalla sempre maggiore partecipazione e coinvolgimento degli stessi su temi di grande interesse ed importanza.

I nodi cruciali della discussione hanno riguardato la sfera genitoriale con attenzione volta alle dinamiche che si vengono ad instaurare nel rapporto con il proprio figlio/a disabile e nella relazione con gli altri figli.

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