Il Terzo Manifesto: cosa cambia adesso

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Il 1° marzo 2024 il Comitato delle donne dell’EDF (Forum Europeo sulla Disabilità) ha promulgato il Terzo Manifesto sui diritti delle donne e delle ragazze con disabilità nell’Unione Europea, dopo il Primo diffuso nel 1997 e il Secondo diffuso nel 2011. 

Questa volta non bastano più i richiami normativi, le parole o le promesse: servono azioni concrete

È ciò che chiedono le quasi 500 donne con disabilità provenienti da ben 33 Paesi – che corrispondono al 25,9% della popolazione femminile totale dell’UE –, a cui è stata data l’opportunità di delineare una panoramica sulla loro condizione e sulle problematiche che ancora sussistono, anche e soprattutto dopo la pandemia da Covid-19

Quanto è emerso può essere riassunto nelle quattro direttrici su cui si muove il Terzo Manifesto:

  • analisi della situazione corrente: persiste il problema della violenza sulle donne con disabilità che sono doppiamente a rischio rispetto a chi non ha una disabilità; gli effetti della pandemia da Covid-19 e dei cambiamenti climatici sono doppiamente impattanti sulle donne con disabilità, così come quelli della crisi economica, della povertà – anche secondo le cifre riportate dall’Indice di parità di genere 2023) – e dei conflitti armati – a fronte dei quali non esistono, per esempio, rifugi accessibili e/o accesso alle informazioni e all’assistenza sanitaria per le donne con disabilità 
  • potenziamento dell’empowerment per contrastare le discriminazioni sistemiche subite dalle donne con disabilità, nonché garantire una parità di accesso alle informazioni e agli ambienti e una piena inclusione delle loro istanze nelle politiche per la parità di genere e l’emancipazione femminile. In ultimo, qui si chiedono maggiori interventi riguardo la vita indipendente, la salute, l’istruzione inclusiva e la raccolta dati 
  • implementazione del protagonismo delle donne con disabilità attraverso la garanzia dell’autonomia di scelta sul proprio corpo – in opposizione a pratiche quali la sterilizzazione forzata e la mancanza di educazione alla sessualità 
  • progettazione del futuro attraverso un rinnovato appello alla piena partecipazione delle donne con disabilità alle elezioni del prossimo giugno per il Parlamento europeo, il finanziamento di organizzazioni e progetti che sostengono il miglioramento delle condizioni di vita delle donne con disabilità. 

Insomma, un Terzo Manifesto chiaro ed esaustivo che auspichiamo possa trovare reale e immediata applicazione nella società odierna, perché 

«Niente senza le donne e le ragazze con disabilità!» 

Ritratto di gruppodonneuildm

gruppodonne